I primi abitanti delle Dolomiti

La sezione Geologica e Paleontologica

La sezione paleontologica e geologica del museo è dedicata ai fossili delle Dolomiti e alla storia geologica del territorio, con una ricca collezione esposta nelle vetrine che racconta 252 milioni di anni di evoluzione.

La sezione geologica, attraverso pannelli esplicativi, illustra la formazione delle Dolomiti e i processi che hanno modellato questo territorio unico al mondo. I visitatori possono comprendere come le montagne che oggi ammiriamo si siano formate a partire da antichi fondali marini tropicali, attraverso complessi fenomeni di sedimentazione, sollevamento e erosione.

Nella sala spicca il calco con le impronte di dinosauro del Pelmetto, in cui per la prima volta in Italia Vittorino Cazzetta trovò impronte fossili riconducibili a dinosauri. Da questa scoperta, fatta nel 1980 e da altre, parte la ricerca sui dinosauri italiani. Oltre al calco, il museo conserva impronte fossili originali nelle vetrine.

La sezione guida il visitatore attraverso l'intera storia geologica della valle in ordine cronologico, dall'Anisico (247-242 milioni di anni fa) al Ladinico (242-237 milioni di anni fa), quando le Dolomiti erano ancora spiagge e barriere coralline di un mare tropicale. I fossili esposti documentano la straordinaria evoluzione del Triassico (252-201 milioni di anni fa), il periodo maggiormente rappresentato nelle Dolomiti.

Un'importante sezione è dedicata ai fossili del Triassico superiore (237-201 milioni di anni fa), quando compaiono i primi dinosauri e la vita marina raggiunge una grande diversificazione. Tra i reperti di particolare interesse si trovano bivalvi pelagici, ammoniti e organismi costruttori di scogliere coralline che testimoniano l'ambiente marino tropicale dell'epoca.

Di eccezionale valore scientifico sono le gocce d'ambra fossile provenienti dalle Tofane, che con i loro 230 milioni di anni rappresentano la più antica ambra al mondo. Queste microscopiche goccioline di resina conservano perfettamente acari e moscerini, fornendo informazioni uniche sull'evoluzione degli artropodi e retrodatando di 100 milioni di anni il registro geologico degli organismi animali in ambra.

Uno spazio significativo è dedicato al ritrovamento di una costola di ittiosauro a Selva di Cadore, il rettile marino vissuto circa 238 milioni di anni fa, la cui interpretazione ha dato testimonianza di questi animali anche in quest'area delle Dolomiti.